Consigli utili per acquari d'acqua dolce e acquari marini

In vetro o in materiale acrilico, sarebbe meglio non avesse mai capacità inferiore ai 30lt per garantire a flora e fauna lo spazio vitale e l'ossigenazione necessarie.

L'acquario, una volta allestito e riempito, è molto pesante: è essenziale che sia in piano per avere una pressione uniforme all'interno della vasca e che sia appoggiato su una base solida, meglio se dotata di un pannello in polistirolo o poliuretano per “ammortizzare” eventuali irregolarità ed isolare al meglio la superficie.

È un dispositivo per la diffusione dell'anidride carbonica in acqua, che favorisce la fotosintesi clorofilliana delle piante (molto più difficoltosa rispetto alle piante emerse) e la loro proliferazione anche a discapito delle alghe.

I pesci non necessitano di grande illuminazione ma le piante di acquari di acqua dolce necessitano invece di un buon quantitativo di luce per proliferare. Se il vostro allestimento prevede una flora molto ricca e prevalente rispetto alla fauna (acquario olandese) l'illuminazione dovrà essere abbondante e dovrà essere previsto un impianto adeguato con plafoniere led, barre led.

Più luce vuol dire anche più possibilità di sviluppare alghe: sarà pertanto necessario un intervento di bilanciamento dell'habitat tramite introduzione di piante vere.

Può essere alloggiato all'interno della vasca oppure nascosto sotto di essa per lasciarla libera a fini estetici e di ottimizzazione dello spazio. E' dotato di filtri in spugna o lana sintetica per un filtraggio meccanico delle impurità più grossolane e di un sistema di filtraggio biologico che viene in poche settimane colonizzato da batteri responsabili del ciclo dell'azoto.

Il corretto funzionamento del filtro biologico e la salute dei batteri è il vero “segreto” di ogni acquario ben riuscito: con il ciclo dell'azoto, infatti le scorie prodotte dal metabolismo di piante e pesci, molto ricche di ammoniaca e altamente nocive per la vita dell'ecosistema in vasca, vengono trasformate in sostanze più innocue (nitrati e fosfati). Per accelerare il processo di colonizzazione del filtro da parte dei batteri è possibile utilizzare un attivatore batterico.

Le rocce vive sono il cuore dell’acquario poiché garantiscono un vero e proprio filtraggio naturale; per questo è necessario che siano di ottima qualità ed è importante che il peso delle rocce che si inseriscono in vasca sia di circa 1/5 rispetto al volume dell’acqua dell’acquario (esempio 100lt di acqua 20Kg di rocce). Attualmente esistono schiumatoi molto performanti che permettono di ridurre il volume di rocce da inserire fino ad 1/6.

Le rocce vive per acquari sono costituite da scheletri calcarei di coralli, che favoriscono l'insediamento al loro interno di due principali tipologie di batteri, Ossidanti e Riducenti: i primi tramite processo di ossidazione trasformano l'ammoniaca, altamente tossica per piante e pesci,  in Nitriti e poi Nitrati, meno pericolosi e più facili da “smaltire” per l'ecosistema acquario; i secondi, detti anche batteri denitratori, completano il processo di trasformazione liberando Azoto elementare.

Il posizionamento delle rocce vive è uno dei momenti più importanti quando si allestisce un acquario: vanno posizionate nella vasca prima del riempimento in modo da creare un struttura solida e stabile che non ostacoli il flusso delle correnti d'acqua  e che non sia appoggiata alle pareti dell'acquario.

L'acquario, una volta allestito e riempito, è molto pesante: è essenziale che sia in piano per avere una pressione uniforme all'interno della vasca e che sia appoggiato su una base solida, meglio se dotata di un pannello in polistirolo o poliuretano per “ammortizzare” eventuali irregolarità ed isolare al meglio la superficie.

Altro elemento fondamentale dell’acquario marino con metodo berlinese sono le pompe di movimento, che rivestono una funzione ossigenante dell'acqua. La loro portata dovrebbe essere di 20-30 volte il volume dell’acquario ed è importante che vengano posizionate al meglio in vasca per evitare zone di “ristagno” dell’acqua nelle quali potrebbero accumularsi impurità e sostanze nocive.

È l'elemento che dona vita all'acquario e permette la fotosintesi delle piante, per questo va scelta con cura e competenza. Al momento i metodi principali di illuminazione utilizzati sono lampade a LED, sistemi con differenti caratteristiche che possono adattarsi a tutte le esigenze di allestimento, di budget e di scelta di flora e fauna.

Il filtraggio principale viene affidato ad uno strato di sabbia che può variare tra i 12 e i 15cm composto da sabbia corallina. Con questo tipo di allestimento i tempi di maturazione sono molto più lunghi in quanto la colonizzazione batterica del substrato è molto lenta: perché sia efficace i tempi di maturazione si aggirano tra gli 8-10 mesi minimo.

Si possono aggiungere rocce vive che in questo caso non sono la parte principale del filtraggio come nel metodo Berlinese ma servono per lo più come “starter” per il DSB e come layout della vasca. È consigliabile cercare di mantenere minime le superfici di contatto fra rocce e sabbia creando appositi supporti.

Anche se con il metodo DSB sarebbe possibile una gestione della vasca senza schiumatoio, l'inserimento di questo dispositivo è comunque fortemente consigliato

Vanno scelte con cura e posizionate in modo tale che sullo strato superiore di sabbia non si creino “croste”, ma che la superficie sia continuamente mossa ma in modo “delicato” al fine di ossigenare in modo adeguato i batteri che l'hanno colonizzata.

Disponibile in versione led. È importante, per la buona riuscita del metodo DSB e per un corretto insediamento dei batteri, che siano rispettati i cicli di luce nel periodo di maturazione e che l'impianto di illuminazione sia idoneo e adeguatamente calibrato per le dimensioni e la popolazione dell'acquario.